UN PO’ DI STORIA


LA MONETA COME MEZZO DI SCAMBIO
Anticamente, quando l’uomo aveva bisogno di una merce, per averla doveva darne in cambio
un’altra; questo primitivo scambio veniva definito BARATTO, ma gli
uomini presto si accorsero che non era tanto facile accordarsi sul
valore delle merci scambiate.Si pensò ben
presto di servirsi di metalli anche preziosi, come ferro, rame,
argento, oro, come mezzo intermedio di scambio e nacque cosi’ la
moneta, il cui valore, concordamente accettato, facilita le
operazioni di scambio e permetteva di determinare il valore delle merci.
Presto si stabili’ che l’oro era il metallo più adatto per essere utilizzato come monet
Le origini del baratto sono antichissime, esso veniva usato in epoche primitive ma
è ancora in uso presso alcune tribù di pigmei dell’Africa
centrale, che dedicandosi prevalentemente alla caccia, di notte si
recano presso le piantagioni delle tribù vicine, prendendo
caschi di banane o altri vegetali e lasciano vicino agli alberi una
giusta quantità di selvaggina, quale compenso per i frutti
asportati.
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IL PREZZO DELLE MERCI
Per essere certo di
vendere i suoi prodotti, ogni imprenditore deve riuscire a
commercializzare il proprio prodotto a un prezzo accessibile a tutti.
Il prezzo delle
merci, a meno che non si tratti di un monopolio, è soggetto
esclusivamente al rapporto fra domanda e offerta.
Per offerta intendiamo la merce posta in vendita, mentre per domanda la quantità di merce richiesta.
Perchè tutti
possano godere del fabbisogno quotidiano, in una condizione di
benessere, non serve aumentare la disponibilità di denaro,
ma che ci sia più disponibilità di beni.
Perciò per avere una condizione di benessere generale bisogna produrre di più.
Esempio:
Sono in vendita 4 kili di pane, i compratori sono 4 e dispongono di 1 euro a testa.Risultato: ogni compratore può acquistare per se’ un kilo di pane.
Se ogni compratore
potesse disporre di più denaro e pagare un kilo di pane ad un
prezzo maggiorato non potrebbero ugualmente avere più di un kilo
di pane a testa.
la
produzione del pane è diminuita alla metà, i compratori
sono sempre 4 e dispongono sempre della stessa quantità di
denaro.
Risultato: il prezzo del pane aumenta e ciascun compratore non potrebbe comprare più di mezzo kilo di pane a testa.
La produzione del pane raddoppia, i compratori sono sempre 4 e dispongono della stessa quantità di denaro.
Risultato: il prezzo del pane scenderà e i compratori potranno acquistare, con la stessa somma, due kili di pane.
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MONETA METALLICA E CARTA MONETA
Vorrei distinguere da subito i due tipi di monete, la moneta di metallo e la banconota, o carta moneta.
In genere usiamo la moneta di metallo per piccoli pagamenti; di solito sono di metallo non
prezioso e vengono definite come monete divisionali o sussidiarie.
Le monete di metallo non sono comode per grandi pagamenti, non le si può
trasportare con facilità perchè se si dovessero pagare
somme ingenti di denaro, si dovrebbero trasportare chili e chili di
metallo, per questo motivo lo Stato stampa le banconote o biglietti di
banca, emessi da una banca centrale con speciale autorizzazione statale.
In Italia è la Banca d’Italia che provvede a emettere biglietti che circolano
come moneta corrente, al posto dell’oro.
Vorrei ricordare che il denaro è sempre garantito dallo stato, con una
quantità di oro equivalente al valore indicato, infatti facendo un
esempio sulla vecchia lira, se noi prendessimo un biglietto da 1000
lire possiamo leggere Banca d’Italia lire 1000
pagabili a vista al portatore.
Questo significa che il possessore del biglietto avrebbe diritto di presentarsi agli
sportelli della Banca d’Ialia come creditore e chiedere che il
biglietto gli sia pagato o convertito in tanti grammi d’oro
monetario, tanti quanto corrispondono per legge a 1000 lire.
Cosi per questa convertibilità garantita, il biglietto di banca viene
accettato dal pubblico che pone fiducia su quel pezzo di carta; infatti
la moneta cartacea viene anche chiamata moneta fiduciaria. Questo metodo di pagamento è il più diffuso.